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Potatura piante da tartufo

In questa guida ti illustreremo come eseguire una perfetta potatura delle piante da tartufo. Se sei un appassionato del settore, saprai bene che il tartufo è un fungo ipogeo appartenente al genere Tuber, che vive in simbiosi con alcune specie forestali come querce, faggi, noccioli, pini e altre. Il suo valore commerciale dipende dalla specie, dalla qualità e dalla stagione di raccolta. Tra le specie più ricercate e pregiate ci sono il tartufo bianco (Tuber magnatum) e il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum), ma esistono anche altre specie di interesse come il tartufo estivo (Tuber aestivum) e il tartufo nero (Tuber brumale).

La coltivazione dei tartufi o tartuficoltura consiste nell’allestire una tartufaia coltivata, cioè un’area piantata con piante micorrizate con tartufo, ovvero inoculate con le spore del fungo. Queste piante vengono prodotte in vivai specializzati, che garantiscono la qualità e la tracciabilità delle piante. Le piante vengono scelte in base alle caratteristiche del suolo, del clima e della specie di tartufo che si vuole coltivare.

La messa a dimora delle piante micorrizate deve essere fatta seguendo le indicazioni dei tecnici esperti in tartuficoltura, che sono molto pochi e concentrati in alcune regioni dove la coltivazione del tartufo ha una lunga tradizione.

Qual è lo scopo della potatura delle piante da tartufo?

potare piante da tartufo
Scopri perchè dovresti eseguire una corretta potatura delle piante da tartufo

La potatura delle piante da tartufo è un’operazione fondamentale per la buona riuscita della tartufaia, in quanto influisce sulla produzione e sulla qualità dei tartufi. La potatura ha lo scopo di:

  • regolare la forma e lo sviluppo della chioma delle piante, in modo da ottenere piante basse, compatte e ben illuminate;
  • favorire la fruttificazione dei tartufi, stimolando la formazione di radici fini e ramificate, che sono il luogo di formazione dei corpi fruttiferi del fungo;
  • prevenire o eliminare le malattie e i parassiti che possono danneggiare le piante e i tartufi;
  • facilitare le operazioni di raccolta dei tartufi, evitando ostacoli e danni alle piante e al suolo.

Il tipo di potatura varia in base alla specie forestale simbionte, alla specie di tartufo coltivata, all’età delle piante e alla stagione. In generale, si possono distinguere due tipi di potatura: la potatura di formazione e la potatura di produzione. Ad esempio la potatura potatura nocciolo da tartufo si rimuovono i rami morti, danneggiati o mal posizionati per favorire la circolazione dell’aria e la penetrazione della luce solare, elementi fondamentali per la crescita e lo sviluppo sano dei tartufi. È importante anche mantenere un equilibrio tra la crescita vegetativa e la produzione di frutti, poiché questo può influenzare la quantità e la qualità dei tartufi prodotti. La potatura dovrebbe essere eseguita con cura e precisione, seguendo le tecniche appropriate per garantire il successo della coltivazione del tartufo.

Potatura di formazione piante da tartufo

La potatura delle piante da tartufo di formazione si effettua nelle prime fasi della vita della pianta, dall’anno della messa a dimora fino al quinto anno circa. Ha lo scopo di dare alla pianta una forma adeguata alla produzione dei tartufi, eliminando i rami deboli, malati o danneggiati, i rami che si incrociano o che crescono verso il basso, i polloni che nascono alla base del fusto o sulle radici. Si cerca di ottenere una pianta con un fusto singolo o con pochi rami principali, una chioma bassa e arrotondata, con una densità moderata di fogliame.

Si effettua preferibilmente in inverno, quando le piante sono in riposo vegetativo e non ci sono rischi di infezioni fungine. Si possono usare forbici, seghe o cesoie a seconda del diametro dei rami da tagliare. I tagli devono essere netti e puliti, senza lasciare monconi o spaccature. I rami tagliati devono essere rimossi dalla tartufaia e bruciati o smaltiti in altro modo.

Potatura di produzione

La potatura di produzione si effettua quando la pianta ha raggiunto la maturità vegetativa e produttiva, cioè quando è in grado di produrre i primi tartufi. Ha lo scopo di mantenere la forma della pianta, favorire la fruttificazione dei tartufi e prevenire le malattie. Si tratta di una potatura leggera e selettiva, che consiste nell’eliminare i rami che si sono sviluppati troppo, che ombreggiano la chioma o che interferiscono con la raccolta dei tartufi. Si cerca di mantenere una chioma equilibrata, con una densità di fogliame che permetta il passaggio della luce e dell’aria, ma che non lasci il suolo troppo esposto al sole e alla siccità.

Si effettua preferibilmente in primavera o in autunno, quando le piante non sono in piena attività vegetativa e non ci sono rischi di gelate o di stress idrico. Si possono usare gli stessi attrezzi della potatura di formazione, ma con maggiore cautela e precisione. I tagli devono essere fatti seguendo l’inclinazione e la direzione dei rami, evitando di lasciare ferite aperte o superfici esposte. I rami tagliati devono essere rimossi dalla tartufaia e bruciati o smaltiti in altro modo.

Come zappare le piante da tartufo?

potatura piante da tartufo
Sai come zappare le piante da tartufo?

Lo zappettamento è un’operazione che consiste nel rimuovere le erbe infestanti e le pietre dal suolo intorno alle piante da tartufo, in modo da favorire l’aerazione e l’umidità del terreno e prevenire il compattamento e l’asfissia delle radici. Va fatto con attenzione e delicatezza, evitando di danneggiare le radici superficiali delle piante e i corpi fruttiferi dei tartufi.

Questa lavorazione va eseguita periodicamente durante l’anno, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, quando le erbe crescono più velocemente.

Si possono usare zappe manuali o meccaniche, a seconda della dimensione della tartufaia e della disponibilità di mezzi.

Quando potare la tartufaia?

La potatura della tartufaia va fatta seguendo il ciclo vegetativo delle piante e le esigenze produttive della tartufaia. In generale, si possono distinguere due momenti principali per la potatura: la potatura invernale e la potatura estiva.

  • La potatura invernale si effettua tra dicembre e febbraio, quando le piante sono in riposo vegetativo e non ci sono rischi di infezioni fungine. Si tratta di una potatura più intensa e radicale, che ha lo scopo di eliminare i rami secchi, malati o danneggiati, di ridurre la chioma e di dare alla pianta una forma adeguata alla produzione dei tartufi. Soprattutto è indicata per le piante giovani, che devono essere formate, e per le piante vecchie, che devono essere ringiovanite;
  • La potatura estiva si effettua tra giugno e agosto, quando le piante sono in piena attività vegetativa e hanno già prodotto i primi tartufi. Si tratta di un’operazione più leggera e selettiva, che ha lo scopo di eliminare i rami che si sono sviluppati troppo, che ombreggiano la chioma o che interferiscono con la raccolta dei tartufi. È indicata soprattutto per le piante adulte, che devono essere mantenute in equilibrio e in salute.

Altre domande sulla potatura piante da tartufo

Perché non si può coltivare il tartufo?

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Cura al meglio la potatura della tartufaia

Il tartufo non si può coltivare come una pianta normale, perché è un fungo che vive in simbiosi con alcune specie forestali.

Per coltivare il tartufo bisogna creare le condizioni favorevoli alla sua fruttificazione, cioè inoculare le spore del fungo nelle radici delle piante simbionti, preparare il terreno adatto alla sua crescita e curare la tartufaia con le pratiche colturali appropriate.

La coltivazione del tartufo richiede quindi competenze tecniche specifiche, pazienza e dedizione.

Quando entra in produzione una tartufaia?

Una tartufaia entra in produzione quando le piante micorrizate con tartufo iniziano a fruttificare, cioè a formare i corpi fruttiferi del fungo sotto terra. Il tempo necessario per raggiungere questo stadio dipende dalla specie forestale simbionte, dalla specie di tartufo coltivata, dalle condizioni ambientali e dalle pratiche colturali.

In generale, si può dire che una tartufaia entra in produzione dopo 5-10 anni dalla messa a dimora delle piante micorrizate, ma ci sono anche casi di tartufaie che producono prima o dopo questo intervallo.

Come gestire una tartufaia di tartufo nero?

La gestione di tartufaia nero pregiato richiede attenzione e cura specifica. È fondamentale mantenere il terreno ben drenato e ricco di materia organica per favorire la crescita dei miceli del tartufo. Inoltre, è importante monitorare costantemente l’umidità del terreno e garantire una corretta aerazione per favorire lo sviluppo ottimale dei tartufi. La gestione delle piante ospiti, come il nocciolo o il quercia, tramite la potatura regolare è essenziale per mantenere un ambiente favorevole alla crescita dei tartufi. Inoltre, la riduzione della competizione vegetativa e il controllo delle infestanti possono contribuire a massimizzare la produzione di tartufi neri pregiati.